Assicurazione obbligatoria contro le catastrofi naturali: nuova misura per proteggere le famiglie italiane o ulteriore gravame sulla casa?
Una nuova spesa obbligatoria potrebbe presto gravare sulle famiglie italiane, questa volta riguardante le proprietà immobiliari. Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, ha annunciato che si sta valutando l'introduzione di un obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali per le proprietà private. Se questa misura verrà approvata, i costi per il mantenimento della casa aumenterebbero ulteriormente, aggiungendosi a quelli già esistenti come Tari e Imu per le seconde case.
L'Italia è sempre più vulnerabile alle catastrofi naturali. Nel 2023, i danni assicurati causati da eventi come alluvioni e frane hanno raggiunto cifre record. Nonostante ciò, il paese resta "sotto assicurato", con solo il 6% delle abitazioni coperte contro questi rischi. Musumeci ha sottolineato la necessità di allinearsi ad altri paesi europei, dove il risarcimento per danni da calamità è generalmente gestito dalle assicurazioni private e non dallo Stato.
Il governo ha già introdotto l'obbligo di assicurazione per le imprese contro le catastrofi naturali nella Legge di Bilancio 2024. Questo provvedimento, che deve essere attuato entro il 31 dicembre 2024, prevede severe sanzioni per le imprese che non si adeguano, con multe che possono arrivare fino a un milione di euro.
Le associazioni del settore immobiliare si oppongono fermamente all'idea di un’assicurazione obbligatoria sulla casa contro i rischi ambientali. Gian Battista Baccarini, presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), ha definito tale misura come “un’ulteriore tassa sulla casa”, suggerendo invece solide infrastrutture, una cultura della prevenzione più incisiva e incentivi proporzionati al grado di criticità dell’area.
La bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede che le imprese italiane debbano stipulare polizze assicurative per coprire i danni da calamità naturali, come terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane e inondazioni. Questo obbligo sarà vincolante anche per accedere a contributi e agevolazioni pubbliche.
Le compagnie di assicurazione dovranno prevedere polizze con un limite massimo di scoperto o franchigia non superiore al 15% del valore dei beni assicurati e applicare premi proporzionali al rischio.
Un’altra importante esclusione riguarda le imprese il cui patrimonio immobiliare è gravato da abuso edilizio o costruito in violazione delle autorizzazioni. Anche gli immobili soggetti ad abusi successivi alla data di costruzione sono esclusi dall’obbligo di copertura assicurativa. Per non fare esplodere i costi, le imprese assicurative private possono cedere parte del rischio alla società del Ministero dell'Economia SACE S.p.A., che offre una copertura fino al 50% degli indennizzi dovuti in caso di sinistri, sostenuta da una garanzia statale e da un fondo speciale alimentato dai premi assicurativi pagati dalle imprese.
L’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali potrebbe diventare realtà già nel 2025. Il decreto legge sulla ricostruzione post-calamità, attualmente in discussione al Senato, rappresenta un primo passo in questa direzione. Le cifre stanziate dal governo per rimborsare i danni causati dall’alluvione del 2023 in Emilia Romagna, Marche e Toscana sono state giudicate insufficienti, suggerendo che un sistema di assicurazione privata potrebbe offrire una protezione più adeguata.
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